POTERE SPIRITUALE & POTERE TEMPORALE
- Anna Albertinelli
- 30 ott 2019
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 29 gen 2020
"I due soli che illuminavano il mondo si sono spenti l’un l’altro, cosicché ora è giunta la spada col pasturale"

IL PECCATO PIU' GRAVE
Strettamente legato alla cupidigia, ma più profondamente grave, è il peccato a cui Dante riconduce ogni male della società a lui contemporanea: la confusione fra potere temporale e potere spirituale.
Qualora l’Impero oltrepassi il suo compito di assicurare la felicità terrena degli uomini e la Chiesa oltrepassi quello di assicurarne la felicità spirituale, l’ordine del mondo stabilito da Dio è violato.
Tuttavia, data l’inerzia dell’Impero, a commettere questo crimine è più che altro la Chiesa.
Nel canto XVI del Purgatorio Marco Lombardo comincia un lungo ragionamento sulle cause della corruzione del mondo, individuando la prima nel libero arbitrio, che permette agli uomini di volgersi al male.
I DUE SOLI
Successivamente, in tono molto più polemico, afferma che i «due soli» (l’Impero e la Chiesa) che illuminavano il mondo si sono spenti l’un l’altro, cosicché ora «è giunta la spada / col pasturale», cioè il simbolo della regalità è unito (e confuso) con quello della religione (come si vede, Dante ha già ben chiaro ciò che di lì a poco affermerà in maniera più approfondita nel De Monarchia).
La critica di questa confusione è ripresa anche nel Paradiso da Cacciaguida, che definisce il clero «la gente ch’al mondo più traligna» perché è stata matrigna nei con- fronti dell’impero, e non amorevole madre, come invece avrebbe dovuto (XVI, vv. 58-60).
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